Una delle principali criticità nell’odierno mercato del lavoro è la mancanza di allineamento tra domanda e offerta calibrata sulle nuove competenze digitali di cui le aziende hanno bisogno.

Ne abbiamo parlato con Vito Ribaudo, HR Italia di RCS MediaGroup, secondo il quale in questo settore il problema di reperire personale con competenze digitali è emerso già verso la metà degli anni 90, con la ricerca di operatori grafici per la nuova tecnica di stampa. Oggi il settore sta vivendo una profonda fase di trasformazione che vede un progressivo spostamento dal cartaceo al digitale.

Con il divario tra il numero di laureati nelle materie scientifiche (STEM) e il fabbisogno delle aziende in continua crescita, RCS ha puntato su una scuola di formazione interna – la “RCS Academy” – per sviluppare le competenze digitali, che sono sempre più critiche per la crescita dell’azienda. Per il responsabile HR di RCS MediaGroup ad aggravare la situazione per il settore dei media c’è anche il fatto che i profili più richiesti sono sviluppatori, data scientist, data engineering, esperti di cybersecurity e di cloud e spesso le risorse con queste competenze digitali preferiscono lavorare in altri settori industriali caratterizzati da dinamiche di crescita più interessanti.

Ancora Ribaudo sottolinea che  la pandemia ha segnato uno spartiacque: «Abbiamo effettuato molti colloqui di lavoro con persone che vivono lontano dalla sede, perché alcune attività si possono svolgere anche da remoto. Personalmente, ritengo però che vivere in una comunità professionale permetta uno sviluppo professionale maggiore in quanto le dinamiche tra colleghi e il gruppo sono fondamentali e pertanto dovremo trovare un equilibrio nuovo. Stiamo inoltre rivedendo gli aspetti economici e creando forme di retribuzione variabile, legate a progetti e risultati. Ma riteniamo che per attrarre i talenti digitali, e soprattutto per trattenerli, dobbiamo puntare sullo sviluppo delle competenze, offrendo corsi personalizzati, con modalità di erogazione continua in grado di innalzare la qualità delle competenze digitali non solo delle risorse tecniche ma di tutta l’organizzazione».

Dalle nostre analisi emerge un quadro molto chiaro: la carenza di profili digitali ha raggiunto un livello senza precedenti; la pandemia, grazie all’adozione di massa di strumenti di collaboration e smart working, ha accelerato il turnover in questo settore, forzando le aziende a rivedere drasticamente i propri modelli di lavoro.

Continua a seguirci, nel prossimo articolo parleremo di strategie per individuare nuovi talenti e di formazione.

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